1912-«RICHIAMO DA UNA STELLA»

Dimore di fascino

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1912 - RICHIAMO DA UNA STELLA

Nel cuore millenario di Arcola, borgo tra i più incantevoli della vallata del Magra, a un secolo esatto dall’edificazione di Palazzo Fiamberti, ha aperto le porte ai suoi ospiti il primo degli appartamenti di cui si compone 1912 - RICHIAMO DA UNA STELLA, una dimora di fascino dall'evocativo nome Tempo d'incanto, situata al secondo e ultimo piano dell'elegante immobile prospiciente la piazza principale del paese. Nel 2020 la struttura si è arricchita di un secondo alloggio, Silenzio verde, affacciato sullo stesso pianerottolo del precedente, venendo così a occupare l'intero ultimo piano dello stabile e la mansarda con torretta che lo sovrasta.

La data 1912 preposta al nome della struttura omaggia l'anno in cui Palazzo Fiamberti vide la luce, mentre la stella a otto punte da cui si designa, effigiata in ogni locale degli appartamenti, rimanda al risséu – mosaico di ciottoli multicolori tipico della tradizione ligure – in forma di rosa dei venti che campeggia al centro del vicino sagrato della chiesa di San Nicolò, in tempi lontani ricetto inviolabile per banditi e malfattori (narra la leggenda che anche l’esule Dante abbia calcato le annose pietre di queste contrade). Il nome Richiamo da una stella vuol essere, in particolare, un tributo d’affetto alla poetessa Rina Pellegri, che nel 1959 così intitolò un libro di memorie dedicato alla sua terra e che dell'avita stella di sassi, evocata anche nella lirica Arcola e nelle pagine di Miracolo d'amore a rate, fece il simbolo dell'arcana forza magnetica esercitata da questa «piccola rocca» – un’arcula appunto – a cavallo tra Liguria e Toscana.

Il ventaglio delle mete turistiche agevolmente raggiungibili da questo strategico lembo di terra di frontiera è il più ampio e variegato che si possa immaginare: Sarzana, gioiello medioevale di chiese e di fortezze; i castelli feudali della Lunigiana (Ameglia, Fosdinovo, Castelnuovo, Ortonovo, Fivizzano, Aulla, Pontremoli, Villafranca, Mulazzo); il sito archeologico di Luni antica; il Golfo dei Poeti, incastonante ai suoi estremi le perle di Lerici e Portovenere e dominato al centro dal porto della Spezia; i borghi marini alla foce del Magra, Bocca di Magra appunto e, sulla riva opposta, Fiumaretta; le Cinque Terre, annoverate dal 1997 nel Patrimonio dell'umanità; la Valle «biologica» del fiume Vara, e, appena più distanti, la Versilia con le sue spiagge sabbiose e la sua movida notturna, le cave di marmo statuario delle Alpi Apuane, le stazioni sciistiche di Cerreto Laghi e dell'Abetone.

Siamo pronti a scommettere, tuttavia, che, usciti dal portone di Palazzo Fiamberti, l'atmosfera sospesa di questo luogo fermo nel tempo vi avvincerà, spingendovi a girovagare per l'intricato dedalo dei caróbi, a sostare sotto le oscure volte odorose di muschio, ad andare in traccia delle secolari memorie di un centro storico insospettatamente prodigo di emozionanti sorprese. Bellezze poco decantate, certo, ma non per questo meno apprezzabili da chi aspiri a un soggiorno di vacanza che coniughi natura, arte e cultura fuori dai caotici circuiti del turismo di massa. Un soggiorno in sintonia con i ritmi lenti e silenziosi del pèise, con gli svolii delle rondini e i rintocchi delle campane, che sappia inventarsi inediti itinerarî dar castèlo au razao – come suona il titolo di una raccolta di liriche del poeta arcolano Livio Gianolla –, ricalcando le orme dei pellegrini lungo la medioevale Via Francigena (o, meglio, quella sua variante di costa che è la Via Lusitana), inerpicandosi per i sentieri boschivi delle colline che cingono l'insediamento, passeggiando lungo i pendii coltivati a vigneti e a olivi, scoprendo in bicicletta, a cavallo o in barca le meraviglie floro-faunistiche dell'Oasi Lipu del Parco fluviale di Montemarcello-Magra.